Diritti umani, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, eccidi, massacri, profughi, emigrazione, dittature cruente, tutto questo è il prodotto di secoli di sfruttamento dell'Africa. Uno sfruttamento che contuinua ancora oggi e che permette ai paesi occidentali di essere ricchi grazie alle risorse rubate all'Africa.
Per le guerre di oggi è più giusto dire "Guerre ignorate". Analizzando le due parole viene difficile capire come si possa "dimenticare" la propria contemporaneità, si scorda il passato non il presente, questo tutto al più lo si "ignora". Ma ignorare una guerra significa anche ignorare chi la vive e la subisce.
Il passato ed il presente ci hanno abituato a conflitti anche cruenti in Africa, spesso l'occidente li ha visti, e li vede, come semplici problemi interni, e che nulla avevano o hanno a che fare con il dorato mondo civile.
Diritti umani, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, eccidi, massacri, profughi, emigrazione, dittature cruente, tutto questo è il prodotto di secoli di sfruttamento dell'Africa da parte di potenze europee, e non solo europee.
Il vero dramma dell'Africa è iniziato con la Conferenza di Berlino (1884-1885) quando le potenze europee di allora si sono spartite l'Africa, dando il via al processo di colonizzazione che si sarebbe concluso solo all'inizio degli anni sessanta.
Un secolo che ha privato l'Africa, non solo delle sue risorse naturali, ma ha privato l'Africa anche delle sue ricchezze culturali, naturali e politiche.
Ha privato generazioni e generazioni di africani di vivere della loro identità culturale, obbligandoli a seguire religioni non loro, a parlare lingue non loro, imponendo la cultura europea, alimentando conflitti tribali, riducendo in schiavitù giovani, uomini, bambini e donne.
La fine della colonizzazione "politica" del continente africano non ha però fatto cessare l'influenza economica dell'Europa sull'Africa. Il petrolio, i minerali preziosi, i minerali rari, i diamanti, immensi territori da adibire ad agricoltura sono sempre sotto il controllo e sfruttati da multinazionali europee e compagnie straniere, con la complicità di governi e autorità locali, che pur di mantenere il potere hanno sottomesso la loro stessa popolazione.
Campo profughi di Kalma, South Darfur settembre 2017.
Manifestazione di protesta contro il governo centrale del Sudan.
Darfur, regione sud-occidentale del Sudan, è una delle tante "guerre dimenticate dell'Africa". Venti anni di massacri e diritti violati, oltre mezzo milione di morti, almeno tre milioni, il 70% della popolazione costretta ad abbandonare i luoghi d'origine. Nel 2012 la Corte Penale dell'Aia condanna l'ex-presidente del Sudan, Omar al-Bashir, per crimini di guerra. Quella del Darfur è una guerra "a bassa intesità" che continua anche adessso (mentre stai leggendo).
Living Darfur (Official Music Video)
Il video, finanziato da Mick Jagger ed ambientato in un campo profughi, con lo scopo di raccogliere fondi per il Darfur ed attirare le attenzioni delle Nazioni Unite. È stato pubblicato il 16 settembre 2007, che è il "Giorno globale per Darfur". Nel video compare anche l'attore Matt Damon.
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