Cambiamenti climatici
Il global warming senza precedenti negli ultimi duemila anni
Industrializzazione selvaggia
Sfruttamento indiscriminato delle risorse
Distruzione sistematica dei polmoni verdi del pianeta
La foresta amazzonica, gli incendi e il taglio indiscriminato degli alberi che la stanno distruggendo, è l'esempio più visibile, ma poi ci sono le devastazioni indiscriminate delle foreste equatoriali in Africa, e gli incendi delle immense pinete siberiane. Tutti quei polmoni verdi del pianeta che sono vere e proprie fabbriche di ossigeno per la Terra e che la sete di denaro dell'uomo sta distruggendo.
Inquinamento
Il 30% dell'Umanità NON ha accesso a fonti di acqua potabile
Scioglimento dei ghiacciai, delle calotte polari, delle distese ghiacciate come la Groenlandia e il conseguente innalzamento dei mari
Riscaldamento globale
Milioni di persone esposte a cataclismi climatici sempre più aspri e violenti
“La storia del genere umano diventa sempre più una gara fra l’istruzione e la catastrofe”
Non sappiamo quanto la catastrofe sia vicina, ma se possiamo contribuire ad allontanarla anche solo un pochino, dobbiamo almeno provarci
Non abbiamo sentimenti particolari nei confronti di Greta Thunberg. Anzi, siamo molto interessati al fenomeno, se non altro sta scuotento le coscienze di milioni di giovani in tutto il mondo. Il cambiamento climatico è un fatto piuttosto concreto e assodato. Già una quindicina di anni fa diversi scienziati ed esperti molto qualificati andavano dicendo che risulta chiaro che il pianeta ha qualche problemino.
Forse per salvarlo non servirà smettere di mangiare carne, diventare vegetariani o vegani, viaggiare con le barche a vela anzicché con gli aerei per spostarsi da un continente all'altro, ma qualcosa va fatto. Vi sono luoghi del mondo in cui già adesso si muore (o si emigra) a causa del cambiamento climatico, della desertificazone, di alluvioni sempre più frequenti.
La rapidità e l'estensione del global warming che conosciamo, cioè quello causato dalle attività antropiche (dell'uomo) dall'indomani della Rivoluzione Industriale ad oggi, non hanno precedenti negli ultimi due millenni di storia della Terra.
A differenza dell'attuale periodo di riscaldamento globale, che ha una portata mondiale, i passati episodi di prolungato aumento o calo delle temperature avvennero soltanto in alcune regioni di Terra, e mai in modo tanto repentino come negli ultimi decenni. Sotto queste asserzioni crolla uno degli argomenti preferiti dai negazionisti del clima: quello che vuole che il global warming attuale non sia che una delle tante e naturali oscillazioni climatiche del nostro pianeta.
Nella storia climatica della Terra emergono alcune fasi di anomalie di temperatura, come il "Periodo caldo romano", tra il 250 e il 400 d.C., o la Piccola Era Glaciale, che comportò in più parti del pianeta un ribasso delle temperature a partire dal 1300.
A lungo si è pensato che questi eventi avessero avuto una portata globale, e che analizzando gli anelli di un albero o una carota di ghiaccio di qualunque parte del mondo se ne sarebbe trovato riscontro. Ma non è proprio così.
Gli scienziati hanno studiato circa 700 reperti che conservano una memoria climatica raccolti in ogni continente ed oceano, dagli anelli degli alberi ai coralli, ai sedimenti dei laghi, e si sono accorti che nessuno dei passati eventi di rialzo o calo delle temperatura ebbe una portata globale.
Per esempio, la Piccola Era Glaciale colpì più duramente il Pacifico nel XV secolo, e l'Europa nel XVII. Al contrario, per il 98% della Terra (fatta eccezione per l'Antartide), le più alte temperature degli ultimi due millenni si sono registrate negli ultimi anni.
Prima dell'Era industriale, le più importanti fonti di variabilità climatica erano le eruzioni vulcaniche, e non l'attività solare come spesso ipotizzato.
Tuttavia, la rapidità di innalzamento delle temperature registrata negli ultimi due decenni o poco più, sorpassa ogni possibile variabilità naturale delle temperature: è un evento straordinario, nell'accezione più negativa del termine.
Il global warming attuale sappiamo ormai essere causato dalle attività antropiche, ovvero alle attività umane. Un fatto ormai accettato da più del 97% della comunità scientifica mondiale.
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